A place called Earth

In her story, young Valentina tells us about an Earth torn apart by the hate and mistrust of humanity, to the point that the most virtuous men had to abandon it and move to the Moon. The hope for Earth’s rebirth resides in the children, still uncontaminated by the cruelty of humanity, as well as in the fact that the new COVID-19 virus will make people realize that solidarity truly can be a life-saver.

 

Here is an excerpt from the story:

 

“True, I knew several things about that faraway place called Earth, where my grandfather was born over a hundred years ago. The stories he’d made me dream with since I was a little girl were set in those places, so dear to his heart: blond expanses of wheat warmed by the sun, green meadows freshened by the clear waters of mountain streams, forests livened by birds chasing each other through the sky. But he had never told me about man, never in that way. Man, victim of himself, source of his own unhappiness, in a generous world, full of colours, near perfect. “

VALENTINA CHIEPPA Istituto “Massimiliano Massimo”, Roma

 

Writing Does Not Go Into Exile – Centro Astalli’s literary contest

 

Thousands of high school students from 15 Italian cities participated in Centro Astalli – JRS Italy’s writing contest “La scrittura non va in esilio” (Writing Does Not Go Into Exile), part of the educational project CHANGE.

 

The expert jury, made up of writers, journalists, and representatives of international organisations chose the winners: all young students, who wrote about migration from different perspectives.

 

 

Italian version

Un posto chiamato Terra

 

Nella sua storia la giovane Valentina ci racconta di una Terra dilaniata dall’odio e dalla diffidenza dell’umanità, al punto che gli uomini più virtuosi hanno dovuto abbandonarla e trasferirsi sulla Luna. La speranza di una rinascita della Terra risiede nei bambini, ancora incontaminati dalla crudeltà dell’umanità, così come nel fatto che il nuovo virus di Covid-19 farà capire alla gente che la solidarietà può davvero essere il nostro salvavita.

 

Qui un estratto della storia:

 

“È vero, sapevo diverse cose di quel posto lontano chiamato Terra, il luogo in cui mio nonno era nato più di cento anni fa. I racconti con cui mi aveva fatto sognare sin da piccola erano ambientati in quei posti così cari al suo cuore: distese bionde di grano scaldate dal sole, prati verdi rinfrescati dalle chiare acque dei ruscelli di montagna, boschi rallegrati dagli uccelli che si rincorrono nel cielo. Non mi aveva mai raccontato però dell’uomo, mai in quel modo. Quell’uomo vittima di se stesso, fautore della sua stessa infelicità, in un mondo generoso, pieno di colori, quasi perfetto. “

 

VALENTINA CHIEPPA Istituto “Massimiliano Massimo”, Roma

 

 

“La scrittura non va in esilio” – Il concorso letterario del Centro Astalli

 

Migliaia di studenti delle scuole superiori di 15 città italiane hanno partecipato al concorso “La scrittura non va in esilio” organizzato dal Centro Astalli come parte del progetto educativo CHANGE.

 

La giuria di esperti, composta da scrittori, giornalisti e rappresentanti di organizzazioni internazionali, ha scelto i vincitori, tutti giovani studenti che hanno scritto di migrazione da diverse prospettive.